giovedì 15 gennaio 2015

Assalto alla redazione di Charlie Hebdo

Parigi, 7 gennaio: due terroristi islamici irrompono nella redazione del periodico satirico Charlie Hebdo e aprono il fuoco: 12 morti, tra cui il direttore Charb e i disegnatori Cabu, Tignous, Georges Wolinski e Honoré, mentre un terzo tiene in ostaggio i clienti di un supermercato kosher uccidendone quattro. Diversi i feriti.

Cinque giorni dopo, una marcia per l'unità nazionale convocata sotto lo slogan 'je suis Charlie' vede i leader europei tutti in prima fila, ma divisi sulle soluzioni da adottare, come l'opportunità o meno di sospendere Schengen; inoltre, sono presenti i leader di altri paesi spesso ostili alla libertà di espressione, mentre è assente Obama, che se ne scuserà.

Il 14 gennaio, infine, il discusso comico Dieudonné M'bala M'bala, spesso accusato e già condannato per antisemitismo, viene arrestato per avere, su Facebook, storpiato il suddetto slogan in 'je suis Charlie Coulibaly', ovvero il cognome del terzo attentatore.

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